La gloria by Unknown

autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 123
editore: Adelphi
pubblicato: 2017-12-21T16:00:00+00:00

24

Non era stato solo il sorriso fugace e compiaciuto della madre a irritare Martin quell’estate; c’era anche un’altra cosa, assai più spiacevole. La vita nello chalet gli sembrava stranamente cambiata, come se camminasse in punta di piedi, con il fiato sospeso. Era curioso sentire lo zio Henry chiamare la signora Edelweiss non più «Sophie», come prima, ma «chère amie»; e anche lei, ogni tanto, gli si rivolgeva con un «mio caro». In lui si palesava una nuova dolcezza, una maggiore affettività; la voce si era fatta più sommessa, i movimenti più garbati; bastava elogiare la minestra o l’arrosto perché gli si inumidissero gli occhi. Il culto riservato alla memoria del padre di Martin aveva assunto una sfumatura di misticismo insopportabile; la signora Edelweiss era più che mai convinta della propria colpevolezza nei confronti del defunto marito, mentre lo zio Henry sembrava indicarle un cammino arduo ma sicuro di espiazione dicendole quanto lo spirito di Serge doveva essere felice nel vederla in casa del cugino, e una volta arrivò addirittura a tirare fuori una limetta e con confacente malinconia prese a passarla avanti e indietro sulle unghie; a questo punto, però, la signora Edelweiss non riuscì a controllarsi e scoppiò in una risata cupa che inaspettatamente si trasformò in una crisi isterica. Nella fretta di soccorrerla, Martin aprì il rubinetto della cucina tanto energicamente che l’acqua gli schizzò sui pantaloni di flanella bianchi.

Più di una volta vide la madre passeggiare in giardino stancamente appoggiata al braccio dello zio Henry, oppure portargli una tazza di fragrante tè di tiglio all’ora di andare a letto. Era una situazione deprimente, imbarazzante e strana. Con ogni evidenza lei desiderava comunicare a Martin la notizia prima della partenza per Cambridge, ma era imbarazzata quanto lui; si impappinò e disse solo che forse gli avrebbe scritto presto a proposito di un fatto importante; e infatti, quell’inverno Martin ricevette una lettera, non da lei, ma dallo zio, il quale in sei pagine di scrittura fluente gli comunicava, con linguaggio pomposo e strappalacrime, che sposava la madre – una cerimonia semplicissima nella chiesa del paese –, e solo quando arrivò al post scriptum Martin capì che il matrimonio era già avvenuto e mentalmente ringraziò la madre per avere fissato l’odiosa cerimonia durante la sua assenza. Intanto continuava a chiedersi come si sarebbe comportato con lei in futuro, di che cosa avrebbero parlato, e se sarebbe riuscito a perdonarle il tradimento. Perché da qualunque lato lo si considerasse quello era, senza possibilità di dubbio, un tradimento della memoria del padre. E inoltre lo infastidiva il pensiero di avere per patrigno lo zio Henry dai folti basettoni e dallo scarso intelletto. Quando Martin arrivò per Natale, la madre non smetteva di abbracciarlo e di piangere, come se – per cortesia nei confronti dello zio Henry – avesse deciso di mettere da parte l’abituale riserbo; e non c’era assolutamente modo di sottrarsi alla tenera commozione negli occhi amorevoli del patrigno e alla solennità della sua caratteristica tossettina.

Durante l’ultimo anno di università Martin

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